Circuito di riciclo dell’EPS

Il circuito “tipo” di base per il riciclo

Il recupero degli scarti industriali di produzione del polistirene espanso sinterizzato è una pratica diffusa e comunemente attuata dalle aziende che trasformano l’EPS, all’interno di un circuito di riciclo di tipo “chiuso”.

Schematizzando un circuito “tipo” di base per il riciclo, si possono individuare tre stadi: recupero sul territorio, adeguamento fisico e riciclo/riutilizzo.

La realizzazione di ciascuno dei suddetti stadi è condizionata, oltre che dalla disponibilità di tecnologie, anche da una serie di fattori legati alle caratteristiche specifiche del tipo di scarto, in termini sia di materiale che di manufatto, ed a situazioni ambientali, generalmente differenti nelle diverse località.
Ciascuno dei tre stadi di articolazione del circuito non può essere impostato singolarmente, a prescindere dagli altri due.

 

Modalità di raccolta

Le modalità di raccolta sono legate infatti alle caratteristiche fisiche e di produzione degli scarti, ma anche al loro destino programmato, così come le tecniche di riutilizzo attuabili non dipendono solo dalle caratteristiche fisiche intrinseche del materiale, ma anche dal tipo di scarto, da come è stato selezionato e raccolto e da quali costi di trasporto ed adeguamento fisico (ad esempio trattamenti di purificazione ) sono sopportabili.
Inoltre anche le differenti situazioni ambientali che caratterizzano le diverse località possono rendere più o meno efficaci i diversi tipi di circuito di riciclaggio ipotizzabili.

Pertanto non può esistere un unico “modello ideale” di circuito di riciclo del polistirolo epsanso, ma ragionevolmente un mix di tecnologie di riutilizzo, ognuna servita da particolari circuiti di recupero e adeguamento fisico, in relazione alle quantità e tipologie di scarti disponibili in una certa area, più o meno grande.