L’EPS DA RIFIUTO A RISORSA: LA RACCOLTA PRESSO LE GDO

AIPE è impegnata da tempo ed attivamente in diverse iniziative per implementare la circolarità del polistirolo ed incrementarne l’effettivo tasso di riciclo, in particolare attraverso la riorganizzazione di diversi circuiti di recupero e riciclo in essere con nuovi modelli di raccolta e selezione differenziata degli imballaggi in EPS a fine vita, e che hanno consentito la creazione di protocolli replicabili su tutto il territorio nazionale.

Proprio in questo contesto si inserisce il progetto “L’EPS si differenzia”, realizzato in collaborazione con Fantambiente – società di consulenza specializzate nell’ambito di riciclo e tematiche ambientali – che si articola su due fronti o sotto-progetti: la distribuzione organizzata (GDO) e la raccolta urbana entrambi per la selezione, raccolta delle cassette o contenitori in EPS dopo l’uso da avviare a riciclo.

LA COLLABORAZIONE CON L’INSEGNA CONAD PER LA RACCOLTA E IL RICICLO DELL’EPS

Sul fronte della grande distribuzione sono stati coinvolti i punti vendita dell’insegna CONAD – importante marchio GDO nel settore alimentare in alcune aree di interesse – classificandoli a seconda delle metrature: i Conad City (negozi di quartiere di piccole dimensioni), Superstore intorno a 1.000-1500 mq, Ipermercati e Spazio Conad, con superfici maggiori ed alcune PMI/GDO del settore arredo ed elettrodomestici.

In particolare si è proceduto all’analisi dei flussi di fine vita degli imballaggi in EPS all’interno di questi circuiti, dove si è dovuto far fronte alla problematicità che ogni formato di negozio ha un suo sistema di raccolta dei rifiuti: dai container delle grandi superfici, ai sacchi dei piccoli store di quartiere e si è trovato che l’EPS non sempre veniva differenziato ma raccolto assieme alla plastica/ingombrante mista.

Sono stati quindi messi a punto nuovi protocolli di selezione e raccolta dei rifiuti in EPS, proprio in funzione delle dimensioni del negozio, prevedendo dei contenitori dedicati per i manufatti in polistirolo dopo il loro utilizzo.

La raccolta di questi contenitori, una volta pieni, viene effettuata dagli operatori già contrattualizzati per questi servizi dal singolo negozio, i quali – se non hanno le tecnologie per occuparsi anche del riciclo – lo conferiscono all’azienda PEPS (piattaforma di raccolta e riciclo dell’EPS) più vicina.

Il nuovo modello è risultato essere vincente per tutti gli operatori: per i titolari dei negozi che possono risparmiare una quota della tassa sui rifiuti perché tolgono una componente dal rifiuto indifferenziato; per l’operatore che recupera poiché ha la possibilità di gestire un materiale di valore, ottenendo un risultato eccellente sia dal punto di vista ambientale che economico. 

In parallelo AIPE ha avviato un sistema di tracciabilità di quanto raccolto, attualmente cartaceo, ma in un secondo momento verrà digitalizzato, per tracciare mese su mese le quantità raccolte.

Il tracciamento non è facile perché tanti sono gli attori coinvolti: i soci AIPE, ma anche i non soci, le PEPS, i tagliatori, i riciclatori esterni, ma necessario per confermare alle Istituzioni che il polistirolo è riciclabile e riciclato e per fare in modo che i target di riciclo fissati a livello nazionale e comunitario siano fattibili per le aziende, affinché possano sviluppare nuovi materiali con maggiore contenuto di riciclato.