Riutilizzo dell’EPS

1. L’utilizzo dell’EPS di seconda vita come “carica” nella produzione di nuovi articoli in EPS

In questo caso il polistirene di recupero deve essere sottoposto a frantumazione e macinazione, poi mescolato a EPS vergine per ottenere nuovi imballi o elementi per edilizia, per esempio blocchi e lastre per isolamento termico contenente percentuali variabili di EPS riciclato.

 

2. Utilizzo come inerte leggero

In ambito edilizio può essere, a seguito di macinazione, usato come inerte leggero in calcestruzzi alleggeriti, malte cementizie e intonaci coibenti e negli alleggerimenti di terreni.

 

3. Trasformazione in granulo di polistirene compatto

Il manufatto in EPS, dopo aver subito macinazione, compattazione e successiva rigranulazione, può essere stampato per realizzare, da solo o in combinazione con altri polimeri, oggetti in materiale plastico di uso comune: elementi di arredo da esterno, recinzioni, grucce per abiti (utilizzando compound a base di PS e HIPS riciclati), od elementi a profili come sostituto del legno (recinzioni, panchine), oggetti per la casa, ecc.

 

4. Recupero energetico (termovalorizzazione/co-incenerimento)

La combustione con produzione di calore (potere calorifico dell’EPS di circa 10.000 kCal/kg) permette il recupero di una parte dell’energia (GER) spesa per la produzione del manufatto in EPS (la cosiddetta energia di feedstock). Per esempio macinazione e utilizzo nella preparazione di combustibili solidi secondari CSS (e/o combustibile da rifiuti CDR) e termovalorizzazione diretta. Parte dell’energia spesa per la produzione del manufatto non è persa, bensì è contenuta nella cosiddetta energia di feedstock.
Tale energia può essere recuperata attraverso la combustione del manufatto per la produzione di energia e calore in impianti dedicati.